Lo studio dei cambiamenti climatici, la protezione degli ecosistemi marini, la mitigazione dei rischi naturali e il monitoraggio dell’inquinamento in mare sono tematiche complesse che necessitano di competenze e strumentazioni di diverso tipo. I diversi ambiti di indagine che devono essere affrontati sono quelli delle scienze marine: oceanografia, biologia, geologia, acustica, geofisica.
Networking, multidisciplinarità e innovazione tecnologica sono alla base dell’infrastruttura LabMARE messa in mare a settembre 2019 nel Mar Ligure di Levante. L’osservatorio è costituito da 2 stazioni: una profonda denominata ‘Levante Canyon Mooring’ (LCM), al largo delle Cinque Terre e l’altra costiera all’interno del Golfo dei Poeti (La Spezia).
Osservatorio profondo:
A circa 6.5 miglia nautiche al largo dell’Area Marina Protetta delle Cinque Terre (SP), a 600 m di profondità, è stata posizionata la catena strumentata LCM per l’acquisizione di dati oceanografici, geofisici e ambientali. Questo tratto di mare costituisce un punto di osservazione marino esclusivo, sia perché è posto all’interno del Santuario Pelagos (zona con elevata concentrazione di cetacei) sia per la presenza di un canyon sottomarino che, per le forti correnti di fondo e il notevole apporto di sedimenti e sostanze organiche, crea un ambiente favorevole allo sviluppo e crescita di ecosistemi di pregio quali i coralli profondi. Uno studio condotto congiuntamente nel 2014 da ENEA e IIM aveva già evidenziato, con il supporto di un ROV (sottomarino a comando remoto), la presenza di coralli bianchi vivi alla profondità di circa 570 metri. Questi organismi danno origine ad ecosistemi profondi ad elevata biodiversità, ma subiscono un forte impatto causato dalla pesca a strascico. Devono quindi essere preservati poiché di notevole interesse scientifico.

Osservatorio costiero:
A circa 80 metri dalla costa, nella Baia di Santa Teresa (SP), a 10 metri di profondità, è stato posizionato un laboratorio hi-tech, dotato di telecamera digitale, sensori per il monitoraggio dei parametri ambientali (temperatura, salinità) e speciali gabbie per lo studio della degradazione delle plastiche e l’assorbimento di sostanze inquinanti in ambiente marino. Oltre al monitoraggio ambientale, l’infrastruttura è utilizzata come un vero e proprio laboratorio di sperimentazione per testare tecnologie all’avanguardia e sensori subacquei innovativi. Il collegamento cablato dell’infrastruttura permette inoltre la fruizione in tempo reale delle immagini e dei dati geofisici ed oceanografici acquisiti.

L’ osservatorio è stato realizzato dal Distretto Ligure delle Tecnologie Marine (DLTM) grazie al co-finanziamento della Regione Liguria (risorse PAR-FSC 2007-2013 Fondo per lo sviluppo e la coesione per la realizzazione dei laboratori del Polo DLTM) e alla condivisione di risorse umane, infrastrutture ed attrezzature da parte di enti di ricerca pubblici (INGV, CNR-ISMAR, ENEA e Istituto Idrografico della Marina Militare – IIM) operanti nel settore delle scienze marine. La collaborazione tra enti infatti, con la condivisione di strumentazioni e competenze, offre un valore aggiunto e allo stesso tempo consente un risparmio di fondi e di tempi, fondamentale per ottimizzare i risultati.
In questo video l’istallazione della stazione costiera del LabMARE (di Francesco Paradiso e Mirko Nobili, ENEA)