Tra il 16 e il 26 gennaio del 1938, durante il 17°ciclo solare, i cieli alle latitudini della Sicilia e del Portogallo si accesero con le luci di una aurora boreale generata da una intensa tempesta solare. In particolare il massimo dell’attività si ebbe nei giorni 24, 25 e 26 gennaio. Lo spettacolo di luci fu osservato in tutto il mondo, come risulta da molte testimonianze dell’epoca. In Europa l’aurora fu osservata nel nord della Scozia, nell’Austria orientale, nella Sicilia meridionale, a Gibilterra e in Portogallo.
La luminosità del colore verde e il bagliore del rosso portò molti a credere che si trattasse di un incendio. Il mondo cattolico credette che il fenomeno fosse collegato addirittura con la profezia di Fatima, da cui l’evento prese il nome.
Non si ebbero danni o effetti significativi sulla rete elettrica poiché a quel tempo la tecnologia non era ancora molto sviluppata. In Canada la trasmissione delle onde radio corte fu interrotta per 12 ore. Le telescriventi subirono disturbi elettrici e furono inutilizzabili per la durata della tempesta.
Il Royal Observatory di Greenwich di Londra aveva osservato una grande macchia solare il 15 gennaio. Questa risultò essere la più grande macchia osservata dall’inizio delle registrazioni. Superò in dimensioni anche quella che aveva causato la tempesta geomagnetica del maggio 1921, considerata fino a quel momento come la più grande macchia solare mai osservata.
La tempesta solare fu rilevata il 16 gennaio intorno alle 22:30 GMT dall’osservatorio geomagnetico di Abinger nel Surrey, in Inghilterra. L’attività magnetica registrata dalla strumentazione iniziò intorno alle ore 17:00 per aumentare drasticamente tra le 20:00 e le 21:30. L’attività si calmò solo intorno alle 03:00 del mattino del 26 gennaio.
a cura di Lili Cafarella