Secondo test nucleare della Corea del Nord

Il nucleo tecnico-scientifico dell’INGV di consulenza per il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) è internazionalmente individuato come Italian National Data Center (IT-NDC) per la verifica del trattato sulla messa al bando degli esperimenti nucleari (CTBT).

L’IT-NDC, abilitato all’accesso ai dati della rete di Monitoraggio Internazionale (IMS), ha caratterizzato l’evento nucleare del 25 maggio 2009 annunciato dalla Repubblica Popolare della Corea del Nord (DPRK), calcolandone i parametri ipocentrali:

Latitudine:41.286 Longitudine: 129.174 Profondità: 0 km.

L’epicentro dell’evento cade di nuovo nell’area di Punggye-ri, ovvero quella oggetto dei test nucleari precedenti condotti nel 2006 nel nordest del Paese. La rete di monitoraggio internazionale dell’organizzazione che si occupa della verifica del trattato per la messa al bando degli esperimenti nucleari (CTBT) ha registrato l’esplosione in 39 stazioni, mentre 11 stazioni della Rete Sismica Nazionale dell’INGV sono state utilizzate per caratterizzare tale evento. Le analisi delle forme d’onda hanno consentito la determinazione dei tempi di arrivo delle onde P utili alla localizzazione ipocentrale mediante un algoritmo sviluppato dall’INGV. Le forme d’onda hanno mostrato una fase iniziale del segnale caratterizzata da un rapido movimento compressivo diretto dalla sorgente verso la stazione ricevente (tipico delle sorgenti impulsive come quelle esplosive). Il calcolo della mb fornisce un valore di 4.4, mentre il valore della Ms risulta pari a 3.6. Un’ulteriore analisi è stata effettuata mediante l’applicazione di tecniche statistiche multivariate, in particolar modo dell’Analisi Discriminante, messo a punto dall’INGV, per fornire un supporto matematico oggettivo alla caratterizzazione di questo tipo di eventi.

L’analisi statistica ha mostrato che l’evento del 25 maggio 2009 ha caratteristiche più simili a quelle di un’esplosione che a quelle di un terremoto. Per quanto riguarda il calcolo della potenza questa risulta essere pari a 3 kT (kilotoni) che equivarrebbero ad una quantità di esplosivo pari a 3000 tonnellate in caso di esplosione chimica.

Per approfondimenti: R. Carluccio, S. Chiappini, R. Console, F. D’Ajello Caracciolo, A. Giuntini, V. Materni, A. Pignatelli, S. Stramondo, C. Bignami, M.Chiappini, (2012). A multidisciplinary study of the DPRK nuclear test, Pure and applied Geophysics DOI 10.1007/s00024-012-0628-8 .


A cura di Francesca D’Ajello Caracciolo