Il 21 gennaio 1885 nasce a Lauro, in Campania, Umberto Nobile. Ufficiale della Regia Aeronautica, è uno dei protagonisti della storia dell’aeronautica italiana. Diviene famoso al grande pubblico per le sue due trasvolate sul Polo Nord in dirigibile.
Laureato in ingegneria industriale meccanica, con il massimo dei voti, frequentò un corso di costruzioni aeronautiche presso il battaglione del genio militare. Durante la prima guerra mondiale è assegnato allo Stabilimento militare di Costruzioni ed Esperienze Aeronautiche. Qui lavorò prima alla realizzazione di dirigibili e successivamente alla loro progettazione.
Nel 1926 con il dirigibile Norge compie la trasvolata polare artica insieme a Amundsen.
Nel 1928 riprende l’esplorazione polare con una squadra italiana a bordo del dirigibile Italia. L’esplorazione prevedeva tre voli con partenza e rientro a Ny-Ålesund nelle isole Svalbard – Norvegia. Durante la trasvolata sono effettuate varie rilevazioni scientifiche: fisica terrestre, mareografia, mappatura dei fondali e delle coste.
Il 25 maggio, dopo aver sorvolato il Polo Nord, il Dirigibile Italia precipitò sulla banchisa Artica, a circa 100 km a nord-est delle isole Svalbard. Nell’impatto il dirigibile perse una parte della cabina e anche dell’equipaggio, sbalzato fuori. I superstiti sul pack, grazie al materiale fortunosamente recuperato, riuscirono a rimettere operativa la radio di bordo. Dopo estenuanti tentativi, riuscirono a segnalare ai soccorritori e al mondo intero che erano ancora vivi. Iniziarono quindi le operazioni di soccorso internazionale che, con notevoli difficoltà, si conclusero il 12 luglio. L’intervento risolutivo della nave rompighiaccio sovietica Krassin recuperò i superstiti. Successivamente a questo dramma la spedizione e lo stesso Nobile furono oggetto di polemiche e accuse.
Nobile trascorse gli ultimi anni della sua vita a raccogliere le memorie storiche delle sue spedizione realizzando numerosissimi scritti tecnici. L’amore per le regioni polari e per l’avventura che caratterizzò la vita di Nobile è ben riassunto in queste righe:
“L’attrazione per le regioni polari per chi vi è stato una volta è irresistibile.
Quel senso di assoluta libertà dello spirito, quell’allontanamento da ogni cura di cose materiali che non siano quelle indispensabili alla sopravvivenza, quel perdere valore di idee, principi, sentimenti, così importanti ed essenziali nel mondo civile.
La legge umana che più non esiste e cede il posto a quella della natura. Quella solitudine immensa dove ognuno si sente re di se stesso. Tutto questo una volta provato non lo si dimentica più ed esercita un fascino al quale è impossibile resistere”.
Tratto da “SOS dal Polo Nord”, Umberto Nobile, pubblicato in C. Barbieri, Biblion edizioni, 2008.
a cura di Silvia Pau