Frammenti di geoscienze: la corrente del golfo e il riscaldamento globale

Le regioni polari dell’oceano Atlantico ed in particolare lo Stretto di Fram e le acque più a sud nei mari della Groenlandia e della Norvegia, sono a tutti gli effetti la sala di controllo di un “grande nastro trasportatore” globale di correnti oceaniche che percorre tutto il pianeta e che porta le acque calde dei Tropici fino alle alte latitudini. E’ la Atlantic meridional overturning circulation, AMOC (capovolgimento meridionale della circolazione atlantica); si tratta di una fondamentale corrente oceanica, caratterizzata da un flusso in direzione nord di acqua salina calda negli strati superficiali dell’Atlantico dalle regioni tropicali verso il nord Europa ed il circolo polare artico (la ben nota “corrente del Golfo”), e da un flusso in direzione sud di acqua fredda in profondità . Da queste zone polari in cui l’acqua fredda e densa sprofonda comincia il nuovo viaggio della corrente verso sud percorrendo il fondo dell’oceanoe alimentando il nastro trasportatore, che regola le temperature e il clima in tutto il pianeta.
La temperatura globale sta salendo e i ghiacciai stanno progressivamente fondendo in tutta la Terra. Ma i cambiamenti che stanno avvenendo nella zona polare del Nord Atalntico possono alterare drasticamente il clima per gran parte del resto del pianeta. L’acqua dell’oceano infatti sta aumentando di temperatura e il ghiaccio fondendosi ne altera la salinità. Tutto questo ostacola lo sprofondamento dell’acqua verso il fondo dell’oceano e può far collasare la dinamica dell’AMOC.
Il nuovo “Rapporto speciale sull’oceano e la criosfera in un clima che cambia”, pubblicato a settembre dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) avverte che l’AMOC è uno dei nove sistemi climatici critici che il riscaldamento globale sta spingendo verso un punto di non ritorno.
Un gruppo di scienziati internazionali esperti di clima ha pubblicato recentemente su Nature una analisi delle evidenze che indicano che le temute perturbazioni di questo delicato equilibrio si stanno già verificando e che i cambiamenti in atto possano portare il sistema vicino ad un punto di non ritorno.
Secondo lo studio il grande nastro trasportatore già mostra preoccupanti segni di cambiamento. Una rete di sonde oceaniche che attraverso la metà dell’Atlantico, tra le Bahamas e l’Africa, ha registrato un calo del 15% nel flusso di corrente nell’ultimo decennio.
Il rallentamento registrato, affermano gli studiosi, è iniziato mezzo secolo fa, quando hanno cominciato a salire le concentrazioni di gas serra in atmosfera.
Lo studio prevede che le correnti oceaniche si indeboliranno fino a un terzo entro il 2100 se le emissioni di gas serra continueranno al loro ritmo attuale. Un sistema di correnti oceaniche indebolito potrebbe innescare una serie di cambiamenti importanti anche a scala regionale causando un incremento nella frequenza ed intensità delle alluvioni e di sistemi meteorologici perturbati, con impatti diretti sul clima dell’Europa settentrionale (in cui gli inverni sono significativamente mitigati dalla Corrente del Golfo)ed effetti climatici globali..
qui gli articoli scientifici
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