I 10 giorni … mancanti

Il 15 ottobre 1582 entrò in vigore il Calendario Gregoriano.

Deve il suo nome a Papa Gregorio XIII che lo istituì con una bolla papale. Il Calendario Gregoriano fu introdotto per migliorare la precisione del calendario civile e assicurare che le date delle festività religiose e civili rimanessero allineate con le stagioni e l’anno solare reale. Questo ha contribuito a ridurre le discrepanze temporali e a semplificare la gestione delle date nella vita quotidiana e nelle pratiche religiose. Il Calendario Gregoriano riformò il Calendario Giuliano, introdotto da Giulio Cesare e in vigore dal 46 a.C. , la cui durata non si adattava perfettamente all’anno solare reale.

Prima pagina della Bolla Papale che istituì il calendario gregoriano

L’anno solare (o anno tropico) è l’intervallo di tempo compreso tra due passaggi consecutivi del Sole al punto gamma (o punto vernale). Questo intervallo di tempo è pari a 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e una manciata di secondi (46,98). Il calendario giuliano aveva una durata di 365 giorni all’anno, con un giorno in più aggiunto ogni quattro anni. Questa correzione, effettuata con l’introduzione del giorno bisestile, avvicinava la durata dell’anno giuliano all’anno solare ma aveva ancora una piccola discrepanza rispetto a quest’ultimo. Questa differenza, se pur piccola in ciascun anno, portò a un accumulo di errori nel corso dei secoli, e alla necessità di sostituire il Calendario Giuliano con uno che prevedesse regole più complesse per il calcolo degli anni bisestili.

Nel Calendario Gregoriano per il calcolo degli anni bisestili abbiamo una regola base e delle eccezioni: un anno è bisestile se è divisibile per 4. La maggior parte degli anni secolari, però, non è bisestile. Gli anni secolari sono gli anni che sono divisibili per 100. Ad esempio, gli anni 1900, 2000, 2100, ecc., sono tutti esempi di anni divisibili per 100 e sono denominati secolari perché rappresentano il passaggio a un nuovo secolo nel calendario. Tuttavia anche tra gli anni secolari ci sono delle eccezioni. Sono bisestili quelli che sono divisibili per 400. Quindi, mentre il 2000 è stato un anno bisestile nel calendario gregoriano, il 1900 non lo è stato, perché non era divisibile per 400.

Semplificando: nel Calendario Gregoriano, la maggior parte degli anni divisibili per 4 sono bisestili. Fanno eccezione gli anni secolari (quelli divisibili per 100) che devono essere divisibili per 400 per essere considerati bisestili. Queste regole complicano leggermente il calcolo degli anni bisestili nei secoli ma contribuiscono a mantenere una sincronia più accurata con l’anno solare.

Con l’adozione del Calendario Gregoriano si corresse anche l’errore accumulato nel corso dei secoli dal Calendario Giuliano, che aveva portato a uno spostamento di diversi giorni rispetto all’anno solare. Nel 1582 il 4 ottobre quindi fu seguito dal 15 ottobre e i dieci giorni intercorrenti furono omessi dal calendario per allinearlo con l’anno solare.

Essendo una decisione del Papa, il calendario gregoriano fu immediatamente adottato in tutto lo Stato Pontificio che includeva l’attuale territorio dell’Italia. L’adozione del Calendario Gregoriano non fu istantanea in tutto il mondo, ma alla fine divenne il calendario usato in gran parte del mondo occidentale, risolvendo i problemi legati alle discrepanze temporali e alle festività mobili.

Oggi il Calendario Gregoriano è il calendario civile più ampiamente utilizzato in tutto il mondo e la stragrande maggioranza dei Paesi e delle culture nel mondo lo adotta come calendario civile standard per scopi civili, commerciali e amministrativi. E’ però importante notare che ci sono altri calendari in uso per scopi religiosi, culturali o tradizionali in alcune parti del mondo. Ad esempio, il calendario ebraico, il calendario islamico, il calendario cinese e altri calendari etnici o religiosi sono ancora utilizzati per determinare le date di festività specifiche in determinate comunità.


a cura di Silvia Pau