l primo articolo scientifico sull’effetto serra antropico

Le parole “effetto serra”, “cambiamento climatico” e il loro significato per gli abitanti del nostro pianeta sono oggi note ai più. Il merito va soprattutto al principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici, l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite istituito nel 1988 per fornire al mondo una visione chiara e scientificamente fondata dello stato delle conoscenze sui cambiamenti climatici e sui loro potenziali impatti ambientali e socio-economici.
Migliaia di ricercatori da tutto il mondo contribuiscono al lavoro dell’IPCC su base volontaria, esaminando e valutando le più recenti informazioni scientifiche pubblicate, importanti per la comprensione dei cambiamenti climatici e che vengono sintetizzate nei Rapporto di Sintesi della Valutazione. Questi rapporti formulano una guida pratica per i governi e i decisori di tutto il mondo per cercare di attuare un cambiamento climatico positivo.

La prima pubblicazione ufficiale

Ma quando, per la prima volta, è stato affermato su una rivista scientifica internazionale l’esistenza di un legame tra la temperatura sulla superficie della Terra e l’aumento di anidride carbonica nell’atmosfera?
Era il 1 maggio 1967 e il titolo della pubblicazione:

Thermal Equilibrium of the Atmosphere with a Given Distribution of Relative Humidity

Gli autori della pubblicazione erano Syukuru Manabe e Richard T. Wetherland, entrambi ricercatori del Geophysical Fluid Dynamics Laboratory, Washington, D.C. La rivista era il Journal of the Atmospheric Sciences.
Questo lavoro non aveva come obiettivo diretto uno studio sul cambiamento climatico perché il problema non era ancora apparso né noto, ma affrontava l’influenza sull’equilibrio termico dell’atmosfera dell’umidità e della temperatura presenti nell’atmosfera stessa. A loro volta temperatura e umidità dipendono da diversi fattori, quali la costante solare, l’albedo, la copertura nuvolosa e i due elementi che assorbono radiazione, CO2 e O3 (anidride carbonica e ozono). La nostra atmosfera era allora come oggi un sistema estremamente complesso. Tuttavia, gli autori utilizzando modelli complessi arrivarono ad una conclusione che citiamo:
Secondo la nostra stima, un raddoppio del contenuto di CO2 nell’atmosfera ha l’effetto di aumentare la temperatura sulla superficie di circa 2.3 °C per una atmosfera con distribuzione realistica dell’umidità relativa, e di circa 1.3 °C per quella con distribuzione realistica di umidità assoluta”.
Tenendo conto che non esistevano supercalcolatori né un’abbondanza di dati sia da terra che da satellite come oggi, il risultato di Syukuru Manabe e Richard T. Wetherland è davvero sorprendente.


a cura di Ingrid Hunstad