Frammenti di geoscienze: i flysch

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La foto mostra in primo piano sulla sinistra una successione di rocce sedimentarie terrigene, affioranti in superficie nell’area di Pratomagno tra il Valdarno ed il Casentino. Queste rocce prendono il nome di Arenarie del Falterona e vengono definite dai geologi depositi di flysch. Letteralmente il termine Flysch significa “terreno che scivola” e sta ad indicare una successione ripetuta di differenti litologie quali arenarie silt e argille. Queste alternanze si generano dalla ri-deposizione di sedimenti che dalla costa vengono trasportati lungo la scarpata e depositati poi nella zona pianeggiante del bacino. Ciò che scivola lungo il pendio sottomarino (scarpata) sono delle correnti di acqua ad alta densità di detriti che, arrivate alla fine del pendio, perdono energia. Si inizia così a depositare il sedimento più grossolano (arenarie) e via via quello più fine (argille). Il succedersi nel tempo di queste correnti da origine ai depositi di flysch detti anche torbiditi.
In Appennino Settentrionale i flysch sono dei depositi sedimentati durante la fase di formazione (orogenesi) della catena Appenninica.

I sedimenti più fini come argille e silt sono stati campionati ed analizzati nel laboratorio di paleomagnetismo per capire l’evoluzione geologica di questo settore dell’Appenninpo Settentrionale.

La foto è di C. Caricchi, INGV – RM