Il 18 marzo 1981 l’Italia firma il Trattato Antartico: un trattato che regola la presenza sul Continente Antartico ponendo i principi guida per la gestione delle attività su questo territorio. Dal 5 ottobre 1987 ne è anche membro consuntivo.
Nel 1985 è stato avviato il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA). Da allora sono state effettuate 38 spedizioni scientifiche in Antartide.
L’Italia in Antartide
Dal 1985 l’Italia partecipa alle ricerche condotte sul continente Antartico attraverso progetti che vedono i ricercatori italiani impegnati a livello internazionale su settori strategici come il geomagnetismo, la glaciologia, la fisica dell’atmosfera, l’astrofisica, la geologia, l’oceanografia, la sismologia, la biologia, la medicina. Il CNR cura la programmazione e il coordinamento scientifico delle attività. All’ENEA è affidato il compito di assicurare il necessario supporto logistico.
L’attuale organizzazione del PNRA vede coinvolti:
- il Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), che realizza la programmazione e il coordinamento delle attività di ricerca scientifica
- l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) che si occupa della programmazione operativa e della gestione tecnico logistica dell’attività di ricerca nel continente antartico
- Commissione scientifica nazionale per l’Antartide (CSNA) insediata preso il Ministero che propone un piano triennale, valuta le proposte di progetto, esprime parere sui Piani esecutivi annuali (Pea), elabora la relazione annuale. E’ composta da 16 membri, di cui 3 designati dal ministro, 7 scelti dal Ministro stesso sulla base di rose di 3 nominativi proposti da Crui, Cnr, ENEA,INGV, INAF e OGS, e 6 esperti di provenienza ministeriale (Sviluppo economico, Politiche agricole, Salute, Ambiente e tutela del territorio, Affari esteri, Difesa).
- L’OGS è responsabile della gestione tecnica e scientifica della nave rompighiaccio Laura Bassi.
La ricerca in Antartide
Dal 1985 l’Italia è impegnata nelle spedizioni in Antartide presso la base italiana Mario Zucchelli nella Baia Terra Nova, resa operativa nel 1988. A seguito di un accordo di collaborazione tra Italia e Francia, nel 2005 è stata inaugurata anche la stazione permanente italo-francese di Concordia. La base italo-francese è situata nel cuore dell’Antartide a 3230 m di quota e distante circa 1200 km dalla base costiera.

Le tematiche seguite dall’INGV in ambito polare comprendono osservazioni ed analisi geofisiche su elementi molto diversi tra loro. Le tematiche coprono ampie parti del nostro pianeta: l’atmosfera, la calotta glaciale, la litosfera ed il comportamento dei campi fisici naturali.
a cura di Lili Cafarella