Il 25 aprile 1874 nacque a Bologna Guglielmo Marconi.
Guidato da un’eccezionale capacità d’intuizione, unita alla tenace sperimentazione, Marconi ha messo le basi per la nascita della radiofonia. Mise a punto un sistema di telegrafia senza fili che lo portò, nel 1901, a trasmettere e ricevere il primo segnale radio transoceanico.
I primi esperimenti
I suoi primi esperimenti risalgono al 1894. Nel corso degli anni presentò vari brevetti relativi ad apparecchiature per la trasmissione degli impulsi e dei segnali elettrici. Per questo viene considerato oggi l’inventore della radio, pur se a questa invenzione viene spesso legato anche il nome del fisico russo Aleksandr Stepanovič Popov. Entrambi infatti lavorarono indipendentemente l’uno dall’altro, negli stessi anni, alla realizzazione e messa a punto di uno strumento in grado di inviare e ricevere segnali a distanza, arrivando ad analoghi risultati. Marconi però intuì che l’antenna e la terra andavano usati insieme e fu il primo a sperimentarli.
Il Nobel
Nel 1909, a soli 35 anni, Guglielmo Marconi ricevette il Nobel per la Fisica, condiviso con lo scienziato tedesco Karl Ferdinand Braun, proprio
a riconoscimento del contributo dato allo sviluppo della telegrafia senza fili
Marconi è considerato un autodidatta e non frequentò l’università ma fu insignito di molte lauree honoris causa per le sue invenzioni e scoperte. La la sua formazione avvenne prima a Bologna poi a Firenze e infine presso la scuola tecnica di Livorno. Si appassionò alla fisica e a Livorno ebbe l’opportunità di approfondire lo studio delle onde elettromagnetiche. Probabilmente Marconi lesse degli esperimenti compiuti dal fisico tedesco Hertz e il lavoro compiuto da Nikola Tesla. Partendo da questi testi Marconi capì che le onde radio potevano essere usate per comunicazioni senza fili. Molti furono i brevetti depositati da Marconi e gli esperimenti effettuati per comunicare a distanze sempre crescenti finché nel 1895 riuscì ad emettere e ricevere segnali radio ad una distanza di più di un miglio. La particolarità esaltante era data dall’intuizione prima, e dalla dimostrazione poi, della capacità delle onde radio di superare gli ostacoli naturali. Con le onde radio infatti è possibile effettuare collegamenti anche in assenza della cosiddetta linea di vista. Marconi concentrò poi le sue ricerche verso l’Atlantico, convinto che le onde potessero varcare l’oceano seguendo la curvatura della Terra.
La prima trasmissione transoceanica
Nel novembre del 1901 riuscì ad effettuare la comunicazione tra due punti, Poldhu in Cornovaglia e St. John’s di Terranova, distanti 3.000 chilometri e separati dall’Oceano Atlantico. Nonostante questa prima trasmissione transoceanica fosse stata preceduta da promettenti esperimenti, in pochi l’avevano ritenuta possibile; tra queste le potenti e ostili compagnie che avevano investito nella telecomunicazione via cavo. Marconi non si accontentò di questi brillanti risultanti e ripeté più volte le sue trasmissioni migliorandone sempre di più l’affidabilità. Un altro famoso e emozionante esperimento realizzato da Marconi fu nel 1930 quando dallo yacht Elettra, ancorato nel porto di Genova, riuscì ad accendere le luci dell’Esposizione Universale di Sydney (16.500 Km di distanza) grazie ad un segnale radio inviato dal suo telegrafo senza fili. Le applicazioni dell’invenzione di Marconi si rivelarono da subito di grande utilità: nel campo navale, ad esempio, permettevano di inviare rapidamente richieste di soccorso abbreviando i tempi di intervento. A bordo del Titanic, ad esempio, era installato un telegrafo senza fili con tecnologia all’avanguardia per l’epoca e questo rese definitivamente chiaro a tutti l’importanza dei dispositivi di comunicazione senza fili.
La nascita dell’Istituto Nazionale di Geofisica
Guglielmo Marconi fu il presidente del CNR dal 1928. Sotto la sua guida, nel 1936, si decise di verificare lo stato degli studi e dei servizi geofisici nel Regno per intervenire ove necessario con nuove istituzioni, in particolare nell’ambito delle discipline geofisiche.

Marconi approvò l’organizzazione di un nuovo istituto dedicato a queste discipline come proposto da Antonino Lo Surdo, che ne aveva previsto l’organizzazione in 5 Reparti specializzati:
‘sismico, per l’elettricità atmosferica e terrestre, per le radiazioni e l’ottica atmosferica, per la meteorologia e per il magnetismo terrestre’.
Era nato così l’Istituto Nazionale di Geofisica nel CNR, con Sede presso l’Istituto di Fisica dell’Università di Roma la cui direzione fu affidata allo stesso Lo Surdo.

Per ulteriori informazioni sugli esperimenti di Marconi:
- Onda su onda: la radio
- ESPERIMENTO DEL PONTE RADIO DI GUGLIELMO MARCONI TRA ROCCA DI PAPA (ROMA) – CAPO FIGARI (SARDEGNA)
a cura di Silvia Pau