Luci nel Buio della Guerra: le aurore boreali del 1941

Un misterioso spettacolo nel cielo buio della guerra: l’evento del 18 settembre 1941 che sconvolse il mondo

di Lili Cafarella e Isabella Munda

All’inizio fu il buio, cui seguì un’esplosione di luci colorate.

Era il 18 settembre 1941, la guerra mondiale faceva il suo corso. In diverse parti del mondo improvvisamente si stavano verificando improvvisi e concomitanti blackout elettrici che lasciarono intere città al buio. Al contempo, spettacolari luci colorate stavano illuminando il cielo notturno. Che si trattasse di un inedito segnale antiaereo o di qualche arma segreta del nemico fu il pensiero dei più.

Invece…

La spiegazione scientifica

Nessuno, immerso in quel clima di incertezza e terrore, poteva immaginare che fosse un effetto del Sole sulla Terra. Si trattava di una tempesta geosferica di grande intensità che aveva perturbato la magnetosfera terrestre. Quel fenomeno a tutt’oggi ricopre un interesse particolare, non solo per la sua potenza, ma anche per il contesto storico in cui si verificò: il mondo stava affrontando la Seconda Guerra Mondiale, e le nazioni coinvolte già utilizzavano tecnologie avanzate in campo militare e comunicazioni che risentirono pesantemente degli effetti del fenomeno.

La tempesta del 1941 fu innescata da un’attività solare straordinaria. Anche se il ciclo delle macchie solari (il ciclo solare 17), e quindi l’attività solare, era in declino già dal 1937, gli astronomi avevano osservato la settimana precedente l’evento uno dei più grandi gruppi di macchie solari degli ultimi anni, così grande da risultare visibile persino ad occhio nudo sul disco solare (vedi figura successiva).

Le macchie solari osservate da U.S Naval Observatory del settembre 1941 che causarono la tempesta del 18 e 19 settembre.

Proprio da queste enormi macchie solari fu osservato all’osservatorio di Greenwich un brillamento alle 08:38 (UT) del 17 settembre. La radiazione ultravioletta e raggi X emessi, ionizzarono l’atmosfera terrestre, causando perturbazioni nelle comunicazioni radio ad alta frequenza.

Meno di 20 ore dopo, seguì un‘espulsione di massa coronale (CME) che  innescò una tempesta geosferica alle 04:12 UT del giorno 18. L’impatto delle particelle solari sulla magnetosfera ne causò una compressione improvvisa, generando un impulso magnetico registrato dagli osservatori in tutto il mondo.

E in Italia? 

Nel nostro Paese era in funzione l’Osservatorio magnetico di Castellaccio, vicino Genova. Nonostante la guerra, anche se con notevoli difficoltà, l’osservatorio era rimasto aperto e operativo e lo sarebbe stato per tutta la durata del conflitto. Le osservazioni magnetiche effettuate a Castellaccio erano osservazioni relative alla declinazione D e della componente orizzontale H del campo magnetico terrestre. Dai dati di H dell’osservatorio per quei giorni è evidente l’impulso magnetico dovuto all’arrivo delle particelle solari sulla magnetopausa (indicata nell’immagine da una freccia). All’impulso seguì una attività magnetica elevata che durò anche nei giorni successivi.

Componente orizzontale H del campo magnetico terrestre registrato presso l’osservatorio di Castellaccio dal 16 al 21 settembre 1941. La freccia rossa indica l’inizio dell’attività magnetica perturbata

Gli effetti sulla Terra

Furono straordinari.

I cieli notturni si illuminarono di aurore boreali spettacolari osservate fino a latitudini insolite, come nel New Mexico e fin sopra Leningrado. Nel nord Atlantico numerose navi da guerra, che col favore del buio avrebbero dovuto compiere azioni militari, furono costrette a cambiare i piani, quando non sventate.

Immaginiamo la scena… La guerra imperversa, le città vengono private senza spiegazione della luce, mentre le aurore illuminavano il firmamento. Molte persone furono confuse e spaventate senza che uno smartphone, in tempo reale, informasse su quanto stesse accadendo….

Le comunicazioni radio ad alta frequenza furono molto disturbate, fatto questo particolarmente rilevante in un momento in cui le comunicazioni erano essenziali per la difesa nazionale durante la guerra. Oltre alle comunicazioni radio, la tempesta causò vari guasti sulle reti elettriche. L’attività geomagnetica infatti può indurre campi geoelettrici nella crosta terrestre, interferendo con il funzionamento delle reti elettriche.

L’evento ebbe ampia diffusione anche sui quotidiani dove si parlò a lungo degli effetti dell’illuminazione improvvisa dei cieli e della ripercussione sulle azioni di guerra.

Ritagli di giornali dell’epoca in cui si riprende la descrizione dell’evento straordinario

Considerazioni sull’evento

Sebbene la tempesta del 18-19 settembre sia stata un episodio di gran lunga meno rilevante rispetto ai terribili eventi della seconda guerra mondiale, quanto accaduto ci offre l’opportunità di fare comunque alcune riflessioni.

Oggi, più di allora, dipendiamo dalla tecnologia. Per questo motivo, il verificarsi di una supertempesta di questo tipo potrebbe avere un impatto importante sulla nostra tecnologia e, di conseguenza, sulla nostra vita. Alcuni degli effetti possibili potrebbero essere, oltre  all’interruzione delle comunicazioni radio come avvenne durante la guerra, anche la degradazione dell’accuratezza dei sistemi di posizionamento globale, il danneggiamento dell’elettronica dei satelliti, l’esposizione di piloti e passeggeri di aeroplani sulle rotte polari ad alti livelli di radiazione, l’interruzione della distribuzione di energia elettrica con estesi blackout.

Per questo motivo la pianificazione strategica per l’assegnazione delle risorse a sostegno della ricerca, del monitoraggio, della valutazione, della previsione nell’ambito della meteorologia spaziale acquista sempre più significato in un mondo sempre più governato e affidato alla tecnologia.


 

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