Space Memory INGV

Impariamo con Space Memory, un gioco di concentrazione e memoria, a conoscere gli elementi principali del sistema solare, come pianeti e satelliti, ma anche alcuni fenomeni naturali.

di Andrea Gasparini

Il gioco Space Memory INGV prende spunto dal famoso Memory® di Ravensburger, un gioco composto da cartoncini quadrati illustrati e uguali a coppie.

Lo Space Memory  INGV è costituito da 24 coppie di carte che raffigurano vari elementi del Sistema Solare e da un poster-guida dove sono riportati tutti gli elementi del gioco.

Modalità di gioco

L’insegnate introduce il gioco utilizzando il poster in modo che i giocatori possano memorizzare, in questa fase preliminare, i vari elementi per poi riconoscerli sulle carte e rispondere alle domande conclusive.

Dopo questa prima parte introduttiva si dispongono le carte con il dorso rivolto verso l’altro. Alternativamente i giocatori devono scoprirne due. Quando il giocatore trova una coppia di carte uguali l’insegnante legge la domanda corrispondente. Se la risposta è corretta il giocatore guadagna la coppia di carte, se la risposta non è corretta le carte verranno girate e rimesse in gioco.

Il gioco è consigliato per le classi 4°e 5° della scuola primaria e 1°della scuola secondaria di primo grado.

Il poster da appendere e che può essere utilizzato come guida alle lezioni ha dimensioni di 110 cm x 90 cm. Può essere stampato o proiettato su una lavagna luminosa.

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Approfondimento 

Queste semplici nozioni possono essere prese come guida per il discorso introduttivo del gioco.

Sa sempre l’uomo è affascinato e incuriosito da ciò che vede nella volta celeste. Sin dalla notte dei tempi ha osservato e studiato le stelle e i pianeti. Con l’avanzare della tecnologia, l’osservazione del cielo si svolse con strumenti sempre più sofisticati, come i telescopi, con la possibilità di osservare oggetti anche molto distanti.

La Via Lattea e il Sistema Solare

Sistema solare. Crediti immagine Beinahegut, CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons

Il sistema solare si trova all’interno della nostra galassia: la Via Lattea. La Via Lattea è visibile dalla Terra! Guardando il cielo notturno ci appare come una fascia bianca che percorre trasversalmente l’intera volta celeste. Ogni galassia è un insieme di tantissime stelle, pianeti, gas e polveri legati dalla forza di gravità e orbitanti intorno ad un punto centrale. 

Il nostro sistema solare si trova lungo uno dei bracci della Via Lattea. E’ formato da pianeti che si dividono in Pianeti Rocciosi e Pianeti Gassosi.

I Pianeti Rocciosi sono Mercurio, Venere, la Terra e Marte. Questi pianeti hanno dimensioni minori rispetto ai Pianeti Gassosi. I Pianeti Gassosi sono Giove, Saturno, Urano e Nettuno, vengono così definiti poiché sono prevalentemente costituiti da gas cioè la componente gassosa è preponderante rispetto alla componente rocciosa.

Il Sole è la nostra stella. Il pianeta più vicino al Sole è Mercurio, il pianeta più piccolo del sistema solare con un raggio di 2.440 km. Venere è il secondo pianeta allontanandosi dal Sole con dimensioni leggermente inferiori (6.052 km) rispetto a quelle della Terra (6.378 km) che la segue subito dopo. Il quarto ed ultimo dei pianeti rocciosi è Marte, il pianeta rosso, con un raggio di 3.397 km.

I successivi quattro pianeti sono i pianeti gassosi tutti di dimensioni molto grandi. In ordine di vicinanza al Sole sono Giove, il più grande del sistema solare (71.492 km di raggio), Saturno (60.268 km), Urano, il più piccolo dei pianeti gassosi (25.559 km) e Nettuno, l’ultimo dei pianeti del sistema solare (27.766 km).

Asteroidi e comete

Tra i pianeti rocciosi e quelli gassosi si trova la fascia degli asteroidi. Gli asteroidi sono corpi celesti di forma irregolare. Per lo più hanno dimensioni ridotte e metà della massa della fascia è contenuta nei quattro asteroidi più grandi, Cerere, Vesta, Pallade e Igea

Tra i corpi celesti più affascinanti senz’altro ci sono le comete, di piccole dimensioni ma composte in prevalenza di ghiaccio. Le comete sono corpi celesti che trascorrono la maggior parte dell’esistenza ai confini del Sistema Solare. Avvicinandosi al Sole, parte del ghiaccio si trasforma in vapore facendo assumere alla cometa la caratteristica forma allungata.

Il moto dei pianeti e le Leggi di Keplero

Il moto dei pianeti è descritto dalle Leggi di Keplero.

La prima legge dice che ogni pianeta, nel suo moto di rivoluzione, compie un’orbita ellittica dove il Sole occupa uno dei due fuochi. 

La seconda legge ci dice che quando un pianeta è vicino al Sole (perielio) ha una velocità maggiore di quando è più lontano (afelio). 

La terza legge infine afferma che un pianeta tanto più è vicino al Sole e tanto più la sua velocità di rivoluzione sarà maggiore. Quindi i pianeti vicini al Sole hanno moti di rivoluzione più veloci dei pianeti più lontani.

Asse di rotazione terrestre

L’asse di rotazione terrestre è quella linea immaginaria intorno alla quale la Terra ruota. L’asse terrestre è inclinato di 23° 27’. La rotazione intorno al proprio asse viene definito moto di rotazione. Mentre la rotazione rispetto ad un centro di massa esterno viene definito moto di rivoluzione. Tutti i pianeti del sistema solare compiono il loro moto di rivoluzione intorno al Sole come enunciato dalla prima legge di Keplero.

Le stagioni

L’alternarsi delle stagioni sulla Terra è dovuto al moto di rivoluzione intorno al Sole ed all’inclinazione dell’asse terrestre. 

 

L’inclinazione dell’asse terrestre fa sì che i raggi del Sole illuminino diversamente gli emisferi terrestri, secondo la posizione della Terra sulla sua orbita. 

Il 21 marzo e il 23 settembre i raggi del sole colpiscono perpendicolarmente l’equatore illuminando tutto il globo allo stesso modo: sono gli equinozi, quando il giorno e la notte hanno la stessa (equi) durata.

Il 21 giugno i raggi solari colpiscono perpendicolarmente il Tropico del Cancro. I raggi arrivano perpendicolari sull’emisfero boreale determinando l’estate, mentre colpisce con raggi radenti l’emisfero australe, dove ha luogo l’inverno.

Il 22 dicembre il sole raggiunge perpendicolarmente il tropico del Capricorno (emisfero australe), determinando l’estate nell’emisfero sud, e l’inverno nell’emisfero boreale. E’ questo il solstizio d’inverno quando la notte è più lunga e il dì più breve nell’emisfero boreale.

I Satelliti naturali e i satelliti artificiali

I satelliti naturali sono corpi celesti che ruotano attorno ad un altro corpo diverso da una stella. Molti pianeti hanno uno o più satelliti. Giove in totale ha 79 satelliti mentre Saturno ne ha 63.

La Luna è il satellite della Terra ed il suo moto di rotazione ha la stessa velocità del moto di rivoluzione, si dice cioè che il suo moto di rivoluzione è sincrono al moto di rotazione. Per questo motivo noi vediamo sempre la stessa faccia della Luna. Si pensa che la Luna si sia formata 4,5 miliardi di anni fa, non molto tempo dopo la nascita della Terra. Esistono diverse teorie riguardo la sua formazione. La più accreditata è che si sia formata dall’aggregazione di detriti rimasti in orbita dopo la collisione tra la Terra e un oggetto delle dimensioni di Marte chiamato Theia.

Oltre ai satelliti naturali esistono i satelliti artificiali. Questi sono oggetti costruiti dall’uomo e orbitano attorno ad un corpo naturale del Sistema Solare.  Generalmente vengono portati in orbita attraverso un razzo vettore che poi si separa dal satellite. Esistono molti tipi di satelliti artificiali che hanno finalità diverse: possono essere usati come strumenti di osservazione, di comunicazione, meteorologici, telerilevamento, militari e per la navigazione. 

Di fianco ai satelliti artificiali, che ospitano esclusivamente gli strumenti di misura, l’uomo ha creato le stazioni spaziali, in grado di ospitare esseri umani nello spazio. Per portare le stazioni spaziali in orbita si utilizzano dei razzi vettore realizzati per questo scopo. Gli astronauti raggiungono la stazione spaziale grazie ad una navicella spaziale. In passato veniva usato per questo scopo lo Space Shuttle, sostituito oggi dallo Space X.

Molti di questi mezzi di trasporto usati per portare in orbita i satelliti o per costruire le stazioni spaziali purtroppo vengono abbandonati nello spazio. Lo stesso accade per molti satelliti artificiali non più funzionanti. Questi rottami hanno generato una grande quantità di rifiuti,  i cosiddetti “Detriti Spaziali”, in orbita intorno alla Terra.

I buchi neri

Un altro corpo celeste di grande fascino è il buco nero. Questo elemento si forma alla morte di una stella con un campo gravitazionale così alto che la materia viene schiacciata in un piccolo spazio intrappolando la luce della stella. E’ estremamente denso ed è dotato di un campo gravitazionale così intenso da non lasciar sfuggire né la materia né la radiazione elettromagnetica dal suo interno. 

Il vento solare e il campo magnetico terrestre

Il Sole con la continua espansione della corona solare genera un flusso di particelle cariche chiamato vento solare. Il vento solare viaggia con una velocità che va dai 200 ai 900 km/s. Quando il vento solare arriva in prossimità della Terra viene deviato dal campo magnetico terrestre che funziona un po’ da scudo protettivo. Infatti, grazie al campo magnetico terrestre le particelle trasportate dal vento solare non riescono a raggiungere l’atmosfera terrestre venendo deviate nel loro percorso rettilineo. Ma la geometria del campo magnetico terrestre è tale da avere due aree in corrispondenza dei poli in cui, in determinate condizioni fisiche, le particelle solari possono raggiungere gli strati più alti della nostra atmosfera. Qui le particelle solari interagiscono con le molecole atmosferiche creando le splendide aurore polari. Le aurore sono definite boreali quando avvengono nell’emisfero nord ed australi quando si verificano nell’emisfero sud.


 

 

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