A spasso per la città di Pisa

Pisa città d’arte toscana ospita alcuni monumenti tra i più famosi al mondo. Percorriamo un viaggio nello spazio e nel tempo guardandoli in un modo unico e originale, attraverso gli occhi del geologo.

di Antonio Cascella

Pisa è una città toscana molto probabilmente fondata dagli  Etruschi. Sorge a pochi km dalla foce dell’Arno ed è situata in un’area pianeggiante (Valdarno inferiore), delimitata a Nord dai Monti Pisani e dai Monti d’Oltre Serchio. La pianura è una pianura costiera formatasi per l’accumulo dei sedimenti dei fiumi Arno e Serchio, ora indipendenti ma che nel passato costituivano un sistema fluviale più o meno unico.  La presenza di un sistema fluviale piuttosto complesso e del massiccio dei Monti Pisani, garantirono protezione alla città medievale che si sviluppò e fiorì lungo le rive dell’Arno, diventando una delle più floride Repubbliche Marinare.

Città d’arte, importante porto navale già in epoca romana, Pisa raggiunse il suo maggiore splendore durante il Medioevo, quando conobbe un eccezionale sviluppo sia culturale che scientifico che artistico. Di questo si trovano splendide testimonianze nel centro storico, cuore della città, racchiuso ancora in gran parte della cinta muraria del XII secolo. Edifici civili e religiosi, alcuni monumenti tra i più famosi al mondo, ci raccontano storie fantastiche se guardati con gli occhi del geologo.

La geologia dell’area in cui Pisa si trova determina infatti in modo sorprendente l’aspetto della città.

La storia delle più importanti opere di Pisa, modellate dalle abili mani di artisti e artigiani, si sovrappone alla storia geologica delle rocce usate per la loro realizzazione.

Attraverso 5 tappe di questa nuova storymap visitiamo altrettanti edifici prestigiosi della città. Guardando le facciate dei palazzi viaggeremo insieme nel tempo e nello spazio, verso scenari fatti di spiagge e fondali marini che il tempo geologico ha fissato e conservato per milioni di anni nelle pietre che le costituiscono.

Un po’ di Geologia

Il nostro viaggio nel tempo è possibile grazie a calcari con selce, marmi, brecce, quarziti e arenarie utilizzati nell’edilizia della città medievale provenienti dalle cave locali sui Monti Pisani e dai Monti d’oltre Serchio, e in parte anche dalla costa a sud di Livorno.

L’ossatura principale dei Monti Pisani è costituita da due unità tettoniche metamorfiche, l’Unità del Monte Serra e l’Unità di Santa Maria del Giudice, impostate su un basamento paleozoico.  

Le rocce più antiche di queste unità metamorfiche sono rappresentate dai sedimenti silico-clastici risalenti a circa 240 milioni di anni fa (Trias medio/superiore) di ambiente continentale (Formazione della Verruca) e costiero (Formazione delle Quarziti del Monte Serra). A quest’ultima formazione appartengono le Quarziti verdi e rosa, che possiamo ammirare sulla suggestiva facciata di Palazzo Gambacorti.

Al di sopra dei sedimenti clastici triassici troviamo le formazioni calcareo e calcareo-silicee, di età compresa tra i 220 milioni di anni (Trias superiore) e 20 milioni di anni (Miocene inferiore): grezzoni, calcari ceroidi (noti come Marmo di San Giuliano presente in molti edifici della città e tra gli altri sulla facciata della Cattedrale in Piazza dei Miracoli e di Santa Maria della Spina sul lungarno Gambacorti), metacalcari, calcari selciferi e pseudomacigno.

Le formazioni calcareo e calcareo-silicee sono sormontate dall’Unità della Falda Toscana, costituita da sedimenti non metamorfici (o a luoghi debolmente metamorfici) analoghi ai precedenti e rappresentati da calcare cavernoso e calcari lagunari del Trias superiore. L’utilizzo di questi materiali, noti come Calcari a Rhaetavicula contorta, insieme al Marmo di San Giuliano, conferisce la tipica dicromia chiaro-scuro ai monumenti della Piazza dei Miracoli e probabilmente a molti altri edifici religiosi medioevali pisani. Nella stessa Unità troviamo anche calcari di piattaforma carbonatica bianco-grigi massicci, calcari nodulari (Rosso Ammonitico che ritroviamo nei pannelli che decorano la facciata di Santa Maria della Spina) e calcari con liste di selce chiara e scura (i cosiddetti Calcari Selciferi che ritroviamo in Santa Maria della Spina),  i diaspri e il Macigno.

Interposte tra l’Unità della Falda Toscana e le Unità del Monte Serra e di Santa Maria del Giudice sono presenti brecce tettoniche monogeniche e poligeniche formatesi durante la messa in posto della Falda Toscana: le Brecce di Caprona e le Brecce di Agnano, utilizzate per la costruzione delle Mura, di Palazzo Gambacorti e nel rivestimento di Palazzo Toscanelli.

Come accennato, accanto a queste cave fu prelevato materiale anche lungo la costa tirrenica tra Livorno e Baratti dove affiora la formazione della Pietra Panchina. Si tratta di un sedimento di spiaggia formatosi intorno a 125000 anni fa (Pleistocene superiore), durante una fase climatica calda, quando il livello del mare risalì invadendo la costa tirrenica da Livorno verso sud. Questa pietra costituisce la maggior parte del rivestimento della chiesa di San Frediano.

E adesso siamo pronti per il nostro viaggio: VAI ALLA STORYMAP!

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