Sabbia elemento comune, a volte una rarità

Un elemento con differenti origini, da rocce preesistenti frantumate o da ceneri vulcaniche ma anche da elementi di origine organica. La sabbia rende molte spiagge particolari e in molti casi deve essere protetta 

di Andrea Gasparini

In geologia il termine sabbia viene utilizzato per indicare una precisa classe granulometrica formata da elementi compresi tra 0.06 e 2 millimetri. Gli elementi più grandi della sabbia vengono chiamati ciottoli mentre quelli più piccoli sono classificati come limo o argilla

C’è sabbia e sabbia

La sabbia è una roccia sedimentaria derivata dalla frantumazione e degradazione di rocce preesistenti. E’ formata prevalentemente da frammenti di singoli cristalli, frammenti di rocce, ma anche da elementi di origine organica: piccole conchiglie o scheletri di piccoli organismi, come nel caso delle spiagge coralline. In alcuni casi la sabbia si forma per precipitazione chimica in presenza di particolari condizioni chimico-fisiche.

La maggior parte della sabbia presente sulle spiagge è il risultato dell’alterazione chimica e fisica delle montagne e delle colline trasportata a mare dai ruscelli e dai fiumi. Solo una piccola parte è prodotta dall’attività del moto ondoso e dall’erosione. 

La sabbia dei deserti non ha la stessa origine della sabbia delle spiagge poiché anche l’origine di questi due ambienti è differente. I deserti si formano nelle aree con bassa quantità di precipitazione annua (es. meno di 50 millimetri di pioggia all’anno), prevalentemente nelle aree tropicali. La posizione dei deserti nelle aree continentali può variare nel tempo geologico a causa della deriva dei continenti con la tettonica delle placche. La collisione tra placche inoltre crea le catene montuose che possono generare un clima arido facendo da schermo protettivo alle piogge. Inoltre, molti deserti si formano all’interno dei continenti, lontano dagli oceani, dove non arrivano i venti umidi carichi di piogge. L’origine della sabbia dei deserti è dovuta al trasporto eolico di granelli anche da zone distanti centinaia di chilometri. La frantumazione delle rocce è favorita  da un’elevata escursione termica tra il giorno e la notte; le rocce si dilatano con il caldo e si comprimono con il freddo. Questa variazione di volume fa sì che si rompano in elementi sempre più piccoli e fini.

Spiagge uniche e preziose

(non tutte le spiagge sono uguali) 

Come abbiamo visto la sabbia può essere generata dalla frantumazione di rocce oppure di elementi di origine organica. Ovviamente, nel secondo caso la quantità di materiale disponibile in natura è piuttosto limitato. Per questo motivo alcune spiagge, formate da sabbia colorata, sono rare e pertanto protette. 

Cala di Roto in Sardegna
Cala di Roto in Sardegna

Un esempio in Italia è la spiaggia di Cala di Roto (Isola di Budelli, Sardegna), formata da sabbia rosa. La sabbia di Cala di Roto deriva dalla frantumazione della Miniacina miniacea. Questo foraminifero è un organismo unicellulare che costruisce gusci calcarei multicamerati di colore rosa. Vive tra le posidonie che si trovano a breve distanza dalla spiaggia. Quando questi microrganismi muoiono, i gusci vengono trascinati a riva.  Questo processo non è istantaneo ma richiede migliaia di anni. 

Quando prodotti vulcanici contenenti grosse quantità di ferro sono soggetti all’azione del mare, nascono le spiagge di sabbia rossa. Tra le più famose ricordiamo: Kokkini Beach a Creta, Kaihalulu Beach nelle Hawaii, Rabida Island (Galapagos), Plaja Roja (Perù).

Spiaggia di Kokkini a Creta.
Spiaggia di Kokkini a Creta.

Le numerose spiagge di sabbia nera di tutto il mondo, come quella di Capoliveri all’isola d’Elba o la Spiaggia Nera dell’Isola di Vulcano, ottengono il loro colore da alte concentrazioni di frammenti di lava erosa e roccia vulcanica. In Spagna come in Islanda o alle Hawaii, si trovano delle spiagge di colore nero. Questo perché i granelli di sabbia derivano direttamente dall’erosione di rocce vulcaniche. 

La spiaggia nera all’Isola d’Elba.
La spiaggia nera all’Isola d’Elba.

Esistono poi alcune spiagge con sabbia verde: Papakolea Beach nelle Hawaii e Talofofo Beach in Guam e Kourou, Guyana Francese. Queste spiagge ottengono il loro colore insolito dai cristalli di olivina: dato che quest’ultimi sono molto più pesanti rispetto alla maggior parte dei minerali, una volta trasportati sulle coste, quando la marea tira via le sabbie più leggere, rimangono depositati sulla battigia in concentrazione preponderante. Le onde marine agiscono da setaccio naturale sui granelli di sabbia in funzione del peso specifico dei minerali che li costituiscono.

Le sabbie viola del Pfeiffer Beach (in California) traggono il loro colore insolito dai granuli di granato di manganese, provenienti dall’erosione delle scogliere formate da rocce metamorfiche presenti nella lato nord della spiaggia

Spiagge speciali 

Esistono poi delle spiagge davvero speciali che hanno caratteristiche legate a fenomeni fisici diversi.

La spiaggia di Vaadhoo, alle Maldive per esempio. Qui, di notte, la battigia si illumina di piccole luci blu trasformando le onde in un immenso cielo stellato. E’ un fenomeno di bioluminescenza, dovuto alla presenza di alghe contenenti clorofilla (dinoflagellati).

Shell Beach in Australia e Saint Barthelemy in Sud Africa presentano spiagge formate interamente da conchiglie. Le cause per l’abbondanza di tali elementi sono legate alla mancanza di predatori ma anche alla particolare posizione geografica che consente di raggruppare grandi quantità di conchiglie sulle rive.

Popcorn Beach è una spiaggia davvero speciale situata a nord di Fuerteventura. Si presenta come una grande distesa di fragranti popcorn. In realtà la piccola baia è ricoperta di leggerissimi fossili di alghe trasportati a riva dalle correnti marine. 

La spiaggia Pop Corn a Fuerteventura, in Spagna.
La spiaggia Pop Corn a Fuerteventura, in Spagna.

Per finire, citiamo un caso in cui la natura ha trasformato orrori generati dall’uomo in spiaggia meravigliosa. Una discarica di vetro dove l’azione erosiva della corrente marina ha creato un bellissimo effetto multicolore. Parliamo della spiaggia nel golfo dell’Ussuri, nell’estremo oriente della Russia. In epoca sovietica questa spiaggia era una discarica per bottiglie di vetro e porcellana. Oggi è una delle spiagge più colorate e suggestive che esistano al mondo.

La spiaggia di Ussuri Bay in Russia.
La spiaggia di Ussuri Bay in Russia.

Spiagge e sanzioni

Molte spiagge, in Italia e nel Mondo, grazie alle caratteristiche e ai colori particolari della loro sabbia e ai ciottoli di molteplici forme e colori attraggono ogni anno molti turisti che, purtroppo, in alcuni casi hanno l’usanza di asportare campioni di sabbia per portarsi un ricordo a casa. Questa azione individuale, moltiplicata per gli effetti di un turismo di massa, ha effetti funesti ed irreversibili sul delicato equilibrio naturale che forma le spiagge. E’ un’azione che depreda e impoverisce le spiagge ed i litorali. 

Per questo motivo il Codice della Navigazione all’art. 1162 (Estrazione abusiva di arena o altri materiali) stabilisce che “Chiunque estrae arena, alghe, ghiaia o altri materiali nell’ambito del demanio marittimo o del mare territoriale ovvero delle zone portuali della navigazione interna, senza la concessione prescritta nell’articolo 51, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1.549,00 a euro 9.296,00“. 

Anche fuori dal nostro Paese dobbiamo fare attenzione e rispettare la natura, perché in molti posti ci sono leggi severe contro i predoni di sabbia, con pene che possono variare dai 3 mesi di carcere alla pena di morte, come nel caso delle Filippine!


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