Gli osservatori geomagnetici italiani in Antartide
Nella base italiana in Antartide Mario Zucchelli, la campagna scientifica inizia verso la fine del mese di ottobre e prosegue fino alla fine di febbraio.
L’italia gestisce, insieme ai francesi, anche la base di Concordia, sul plateau antartico, a 1000 km da Mario Zucchelli verso l’interno.
Sia a Mario Zucchelli che a Concordia c’è un osservatorio magnetico.
L’osservatorio a Mario Zucchelli è presente fin dalle prime spedizioni. E’ in funzione infatti dal 1986. E’ costituito da alcuni piccoli locali realizzati con materiali amagnetici, posizionati su una splendida altura, da cui si gode una vista meravigliosa su tutta la baia, non a caso denominata OASI.

Perché due osservatori geomagnetici in Antartide?
Come abbiamo visto in precedenti post (questo e questo), la Terra ha un campo magnetico. Il campo magnetico terrestre, ha origine a oltre tremila chilometri sotto i nostri piedi, nella parte fluida del nucleo terrestre. Si estende per decine di migliaia di chilometri nello spazio. Lo possiamo immaginare come un guscio che circonda il nostro pianeta confinato in una regione, la magnetosfera. Questo guscio riesce a deviare il micidiale vento di particelle proveniente dal sole, proteggendo l’acqua, l’aria e la vita sul nostro pianeta.
Ma la magnetosfera è un sistema complicato che interagisce con il campo magnetico trasportato dal vento solare. In particolare, esistono due regioni in cui questa interazione si fa sentire di più: gli ovali aurorali e le polar cap, all’interno degli ovali aurorali. Queste zone, che si trovano in corrispondenza dei poli, sono ritenute delle vere e proprie finestre dalle quali osservare l’interazione (elettromagnetica) tra il Sole e la Terra e dove avvengono interessanti fenomeni, che hanno luogo solo in queste privilegiate aree terrestri.

I due osservatori geomagnetici, quello costiero e quello all’interno del continente antartico, si trovano proprio dentro la finestre solare australe, come è facile vedere nella figura che segue. Durante l’inverno in questa area particolare è possibile assistere allo spettacolo delle meravigliose aurore polari.

I dati raccolti dagli osservatori polari quindi, visto la peculiarità della posizione, sono unici. Si trovano infatti, come abbiamo visto, in punti strategici.
La distribuzione degli osservatori magnetici in Antartide
Gli osservatori geomagnetici in Antartide inoltre sono veramente pochi.

Dai dati provenienti da questi osservatori si ottengono molte informazioni sul campo magnetico terrestre, sullo stato del sole e sulle interazioni tra la magnetosfera e il vento solare. Informazioni uniche e preziose!
Il lavoro in base
Il lavoro del personale che ogni anno si reca in spedizione in Antartide è quello di effettuare la manutenzione alla strumentazione degli osservatori che, viste le condizioni ambientali (con temperature intorno ai -50oC), si deteriora rapidamente.

Il loro compito è anche quello di effettuare quotidianamente delle importanti misure di riferimento per tutto l’osservatorio, quello della declinazione e inclinazione magnetica, esattamente come fatto dai primi scienziati esploratori, già oltre un secolo fa, in queste aree remote del nostro pianeta.

I dati sono inviati in Italia, alla sede centrale di Roma, in tempo reale. In caso di tempesta magnetica o di eventi straordinari quindi, i ricercatori hanno a disposizione, oltre ai dati degli osservatori italiani, anche quelli provenienti dall’Antartide, per un utile ed importante confronto.


I dati possono essere visualizzati in tempo reale sul portale INGV degli osservatori geomagnetici.
In copertina: OASI, foto di S. Urbini, ©PNRA