Il 1 marzo 1982 il lander della sonda sovietica Venera 13 atterrò sul pianeta Venere, seguito quattro giorni dopo dal lander della sonda gemella, Venera 14.
Per la prima e, finora, unica volta nella storia delle esplorazioni spaziali, il lander registrò il suono su un altro pianeta e scattò delle foto a colori della superficie di Venere, rivelando un panorama spettrale di affioramenti rocciosi circondati da terreno scuro e fine, con un cielo giallo-arancio sullo sfondo. In realtà alcune immagini in bianco e nero della superficie venusiana, sono state raccolte da Venera 9 e Venera 10, il 22 e 25 ottobre del 1975.
Qui una galleria di immagini raccolte dalla NASA
Il lander della Venera 13 riuscì a rimanere attivo per ben 127 minuti prima che le condizioni davvero estreme dell’atmosfera venusiana lo mandasse fuori uso. Durante il suo funzionamento riuscì ad analizzare un campione di suolo venusiano, mostrando una similitudine con i basalti oceanici terrestri. Inoltre registrò una temperatura di 457°C e una pressione di 84 atmosfere. E’ questo lo stesso valore che registreremmo sulla Terra a una profondità di 840 m sott’acqua.
Ma ancor più rilevante Venera 13 fu il primo veicolo spaziale a registrare il suono di un altro pianeta: il rumore di un tuono.
Dopodiché diverse sonde hanno transitato intorno a Venere per raggiungere altri pianeti. Nessun sonda è però mai più atterrata.
In ogni modo, ad oggi, 46 missioni esplorative sono state già eseguite. Altre 3 future missioni sono programmate per acquisire nuove informazioni su Venere.
Se Galileo Galileo fu il primo a studiare Venere con il suo cannocchiale dal 1610, agli studiosi sovietici è attribuita la maggior parte delle informazioni dirette del pianeta.
*Crediti dell’immagine: Soviet Space Agency e Museo Galileo – Istituto e Museo di Storia della Scienza
a cura di Igino Coco e Maria Di Nezza