Lancio del primo satellite GALILEO

Il 28 dicembre 2005 è stato lanciato il primo dei satelliti del sistema globale di navigazione satellitare europeo GALILEO progettato per inviare segnali radio per il posizionamento, la navigazione e la misurazione del tempo.

Il posizionamento satellitare è diventato cruciale per la vita quotidiana, la navigazione e, soprattutto, la ricerca. In risposta a queste esigenze, l’Europa ha sviluppato il sistema di satelliti artificiali Galileo. Analogamente al sistema GPS degli Stati Uniti, Galileo è stato progettato esclusivamente per applicazioni civili ed è gestito da autorità civili. Rispetto ad altri sistemi satellitari, Galileo offre nuovi servizi, tra cui ricerca e salvataggio, nonché applicazioni commerciali. In particolare, consente un posizionamento globale di altissima precisione con una sincronizzazione estremamente affidabile.

Che cosa è Galileo?

Galileo è uno dei sistemi di posizionamento e navigazione satellitare civile (Global Navigation Satellite System, GNSS). Il progetto europeo è sviluppato interamente in Europa. Questo sistema è stato creato come un’alternativa al Global Positioning System (GPS), controllato dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d’America, nonché ai sistemi russi (GLONASS) e cinesi (BeiDou), originariamente concepiti per scopi militari.
Il nome “Galileo” è un omaggio all’illustre scienziato italiano Galileo Galilei, comunemente considerato il “padre dell’astronomia moderna”.

Il programma Galileo è stato ufficialmente avviato il 26 maggio 2003 attraverso un accordo tra l’Unione Europea e l’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
Il primo satellite è stato lanciato il 28 dicembre 2005 da un razzo Soyuz-Fregat dal Cosmodromo di Baikonur in Kazakhstan. Inizialmente prevista per la fine del 2019, l’entrata in servizio effettiva del sistema è avvenuta in anticipo, il 15 dicembre 2016.
Attualmente, il sistema Galileo dispone di 30 satelliti artificiali, di cui 27 sono operativi e tre di riserva. Questi satelliti sono posizionati su tre piani inclinati rispetto all’equatore, noti come Medium Earth Orbit circolare (MEO), orbitando a una distanza di circa 23.000 km dalla superficie terrestre. Inoltre, sono previsti ulteriori 12 satelliti in programma per il lancio tra dicembre 2023 e i tre anni successivi.
Galileo è supportato da una rete di stazioni di ricezione e centri di controllo distribuiti in tutto il mondo. I centri di controllo Galileo (GCC) sono situati in vari luoghi in Europa e si occupano del controllo dei satelliti e della gestione complessiva della missione di navigazione.

Configurazioni delle costellazioni nei vari sistemi satellitari

Contributo italiano

L’Italia ha un ruolo fondamentale nel programma Galileo grazie all’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e all’industria nazionale, in particolare il gruppo Finmeccanica. Nel 2016, alcune attività di Selex ES sono state integrate nella Divisione Sistemi Avionici e Spaziali di Finmeccanica. Telespazio, parte del gruppo Finmeccanica, gestisce uno dei centri di controllo a Fucino, coordinando la missione Galileo insieme a DLR tramite la joint venture Spaceopal. Thales Alenia Space è responsabile delle attività industriali di progettazione, integrazione e validazione del sistema. Infine, la Divisione Sistemi Avionici e Spaziali di Finmeccanica sviluppa componenti chiave, come il sensore all’infrarosso Ires-N2 e l’orologio atomico all’idrogeno PHM, garantendo una straordinaria precisione nella rilevazione della posizione.
Nel mese di agosto 2013, è stata avviata la fase di prova del PRS (Public Regulated Service), un servizio di elevata precisione concepito per fornire dati di posizionamento destinati a scopi sensibili, rivolti esclusivamente a utenti autorizzati dai governi nazionali. Belgio, Francia, Italia e Regno Unito hanno condotto test di acquisizione indipendenti. L’Italia è stata l’unico Paese a sviluppare un proprio ricevitore, confermando la validità del segnale durante i test, in accordo alle specifiche fornite dall’ESA.
Nel 2012, la società italo-francese Telespazio ha condotto con successo test di trasmissione crittografata sui primi due satelliti della costellazione già in orbita. Questa verifica, effettuata presso il Centro spaziale del Fucino, ha reso possibile l’estensione dell’offerta dei servizi Galileo PRS (Public Regulated Services – Servizi Pubblici Regolamentati) a enti governativi, organi di sicurezza e Protezione Civile.

Alto livello di architettura di Galileo. Crediti: European GNSS Service Centre

Innovazione

Galileo è il frutto della collaborazione e dell’innovazione europea ed è a disposizione di tutti gli utenti in modo gratuito. È il solo sistema concepito per applicazioni civili e gestito da autorità civili, mentre gli altri sistemi sono sotto il controllo militare. Sebbene simile al GPS, Galileo offre nuovi servizi e una maggiore precisione e affidabilità nella vita di tutti i giorni.
Galileo consente agli utenti di conoscere la propria posizione geografica con una precisione superiore rispetto ad altri sistemi disponibili. Funziona in combinazione con altri sistemi di navigazione satellitare e sfrutta segnali a doppia frequenza. Tutto ciò garantisce così un segnale altamente disponibile, anche nelle aree urbane, e la massima precisione possibile.
I servizi offerti da Galileo rendono le strade e le ferrovie europee più sicure ed efficienti grazie a una localizzazione quotidiana più affidabile. Prodotti di uso comune, come dispositivi di navigazione per auto e telefoni cellulari, traggono vantaggio dalla maggiore precisione offerta da Galileo, spesso senza che gli utenti ne siano consapevoli.

Massima precisione nelle aree urbane Crediti: https://wacowsf.com/842033082236/

In situazioni di emergenza, Galileo è un prezioso aiuto per le squadre di soccorso nella ricerca e nell’individuazione di persone disperse o in difficoltà. Consente persino l’invio di messaggi alle persone per informarle dell’arrivo dei soccorritori o per lanciare allerte.
Galileo garantisce un’elevata continuità del servizio, anche in periodi di conflitto, a differenza del sistema GPS. Inoltre, amplia la copertura globale dei segnali satellitari, in particolare nelle regioni a elevate latitudini (oltre i 75°), come il Capo Nord della Norvegia, estendendo così la sua utilità ben oltre l’Europa.
Tutto questo stimola l’innovazione europea e contribuisce alla creazione di nuovi prodotti e servizi, generando opportunità di lavoro.


a cura di Maria Di Nezza