Il 6 giugno 1868 nasceva a Devonport Robert Falcon Scott, ufficiale della Royal Navy. La Royal Geographical Society lo scelse per comandare la Spedizione Antartica Nazionale Britannica del 1901-1904, denominata Spedizione Discovery dal nome della nave che arrivò in Antartide. Per la prima volta ci si accingeva a studiare e argomentare scientificamente la fauna, la flora e la geologia della terra antartica.
La seconda spedizione in Antartide
Nel giugno 1910 Scott partì per la seconda spedizione antartica a bordo della nave baleniera Terranova. Questa volta, oltre agli scopi scientifici, l’obiettivo era raggiungere il Polo Sud. Tuttavia, l’organizzazione della spedizione soffrì della poca esperienza in ambiente polare di Scott che scelse per il trasporto pesanti slitte meccaniche, pony della Manciuria e cani da slitta. Le slitte meccaniche e i pony si rivelarono incapaci di far fronte alle condizioni impervie del suolo ghiacciato e la spedizione proseguì senza di loro in condizioni meteorologiche spaventose e terreno sempre più difficile. A metà dicembre anche le squadre con i cani tornarono indietro, lasciando solo cinque uomini ad affrontare l’ascesa dell’altopiano polare: Scott, Wilson, Oates, Bowers ed Evans.
La catastrofe e la fine della spedizione
Il 17 gennaio raggiunsero il polo, ma una brutta sorpresa li aspettava. L’esploratore norvegese Roald Amundsen e la sua squadra li aveva preceduti di poche settimane. Iniziarono il viaggio di ritorno di 1.500 km con poche scorte di cibo e il morale decisamente basso. Il primo a perdere la vita fu Evans a metà febbraio, infortunato in seguito ad una caduta. A marzo, Oates, che soffriva di un grave congelamento, sapendo che stava rallentando i suoi compagni, una sera uscì dalla tenda e non fece più ritorno. Scott, Wilson e Bowers morirono di fame e di freddo il 29 marzo 1912. Erano arrivati a soli 20 km da un deposito di rifornimento di cibo lasciato all’andata.
Una squadra di ricerca fu inviata dopo la fine dell’inverno antartico. Trovò i corpi di Scott, Wilson e Bowers nei loro sacchi a pelo dentro la tenda coperta di neve. I loro diari e documenti furono recuperati ma i corpi furono lasciati, avvolti nella tenda e sepolti sotto la neve. Il corpo del capitano Oates non è mai stato trovato.
Oggi a Capo Evans, in corrispondenza del luogo dove Scott approntò il suo campo base durante la spedizione del 1902, è conservata come monumento storico la baracca che ospitò gli esploratori e da dove partì la sfortunata spedizione nel 1911. E proprio nelle vicinanze di Cape Evans sorse nel 1956 il primo insediamento che diventerà la base antartica statunitense McMurdo.
a cura di Ingrid Hunstad