Lo SCAR compie 60 anni!

Lo SCAR è l’organo internazionale nato alla fine degli anni ’60 che coordina le attività di ricerca in Antartide. La sua principale attività è quella di sostenere la collaborazione tra paesi diversi, consentendo il raggiungimento di obiettivi ambiziosi altrimenti impossibili per qualsiasi nazione che voglia agire singolarmente.

di Antonio Meloni (Presidente della Commissione Scientifica Nazionale per l’Antartide)

L’Antartide è il continente meno esplorato e meno conosciuto del pianeta. Per la sua posizione geografica e per le sue caratteristiche è sede di un ambiente unico; le attività che vengono qui svolte portano a risultati che difficilmente potrebbero essere raggiunti altrove.

A causa della distanza dalle principali fonti di inquinamento e della quasi totale assenza di disturbi antropici, l’Antartide offre l’opportunità di ricavare conoscenze locali ma anche globali del pianeta da un punto di osservazione privilegiato.

Per la sua posizione rispetto al campo geomagnetico, l’Antartide, così come la regione artica, ci permettono, ad esempio, di studiare i fenomeni che seguono le interazioni tra il Sole e la Terra, condizionate dal campo geomagnetico.

La trasparenza dell’atmosfera rende l’Antartide ideale per l’osservazione astronomica, offrendo condizioni privilegiate per la ricerca cosmologica. Le dure condizioni e l’isolamento di alcune stazioni scientifiche, in particolare quelle poche insediatesi nell’interno del continente (Plateau), possono trasformare una spedizione antartica in un campo di addestramento efficiente per le missioni spaziali.

Una visione moderna della “scienza antartica” non è solo la conoscenza della vita, della struttura e della storia del continente, ma anche la comprensione degli effetti regionali e globali ad ampio raggio, che i cambiamenti che si verificano in Antartide e nell’Oceano Antartico, possono comportare, in loco e al livello planetario.

Ma come è nata l’idea di coordinare a livello internazionale le ricerche in Antartide?

Proseguendo con l’eredità lasciata dagli anni polari internazionali del 1882-83 e 1932-33, nel secondo dopo guerra del secolo scorso, negli anni 1957-58, una nuova iniziativa lanciò lo studio dell’Artide e dell’Antartide come ricerca fondamentale per il nostro pianeta: L’International Geophysical Year (IGY). L’IGY ha rappresentato la prima iniziativa moderna di studio planetario realmente coordinato. In particolare in Antartide venne organizzata un’attività internazionale armonizzata tra le nazioni scientificamente più attive.

Riconoscendo l’importanza di proseguire la collaborazione internazionale così felicemente avviata, alla fine dell’IGY, è stato istituito il Comitato Scientifico per la Ricerca in Antartide, lo SCAR, per facilitare e coordinare le attività che sarebbero proseguite dopo l’IGY. Lo SCAR ha tenuto il suo primo incontro a L’Aia (Olanda) il 3-5 febbraio 1958, e quindi il 2018 ha rappresentato il suo sessantesimo compleanno formale!

Il lavoro scientifico dello SCAR viene realizzato attraverso l’impegno e il supporto di migliaia di ricercatori provenienti da tutto il mondo che insieme costituiscono la comunità scientifica dello SCAR, supportata dai 43 comitati nazionali, che riferiscono alle loro rispettive accademie scientifiche nazionali, o organismi equivalenti. E’ formato da 32 membri titolari, 12 membri associati (senza diritto di voto) e 9 articolazioni dell’ICSU (International Council for Science).

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In blu i paesi membri titolari dello SCAR, in azzurro i membri associati (dal sito dello SCAR)

Lo SCAR aggiunge valore alle attività scientifiche nazionali affrontando argomenti che coprono l’intera Antartide o l’Oceano Meridionale circostante, in modi impossibili da conseguire per qualsiasi nazione che voglia agire singolarmente. Una parte fondamentale della sua missione è quella di fornire consulenza scientifica indipendente e obiettiva ai responsabili politici del Trattato Antartico e di altri organi intergovernativi, come l’UNFCCC (United Nations Framework Convention for Climate Change) e l’IPCC (International Panel for Climate Change) e altri ancora.

Tra i risultati più importanti ai quali lo SCAR ha dato il suo sostegno con l’azione di coordinamento internazionale delle ricerche in Antartide ricordiamo:

  • La storia della calotta glaciale che copre l’Antartide, la sua evoluzione e le relative implicazioni per il livello del mare (se fondesse tutta la calotta glaciale che copre l’Antartide il livello dei mari salirebbe di quasi 70 m!);
  • La scoperta della circolazione delle acque dell’Oceano meridionale e il suo ruolo nella conservazione e nell’emissione di CO2 e di calore nel sistema globale atmosfera oceano;
  • La scoperta della flora e fauna fossile dell’Antartide, che era coperta da vegetazione fiorente 100 milioni anni fa, e abitata da grandi rettili compresi i dinosauri;
  • Il viaggio che in circa 600 milioni di anni ha portato l’Antartide alla deriva sul nostro pianeta dal Polo Nord al Polo Sud, nell’ambito della tettonica delle placche litosferiche;
  • La topografia Sub-glaciale, compresa la scoperta di fiumi e laghi subglaciali;
  • La scoperta delle forme di vita estreme in ambito marino con la loro straordinaria diversità;
  • Le scoperte astrofisiche, dal rumore di fondo cosmico ai neutrini provenienti dalle stelle e dallo spazio profondo;
  • L’impiego delle stazioni scientifiche antartiche come analogo degli ambienti delle missioni spaziali di lungo periodo e il conseguente forte interesse delle agenzie spaziali ad usarle per il training degli astronauti.

Come organismo scientifico interdisciplinare, ma non come finanziatore diretto della ricerca, lo SCAR continuerà ad assistere e incoraggiare il coordinamento e la pianificazione di progetti comuni, la condivisione di dati e la diffusione delle conoscenze ai responsabili politici e al pubblico. La scienza antartica è di importanza globale. La comunità scientifica polare deve agire insieme se vuole affrontare alcune delle questioni più urgenti che la società deve affrontare. Le singole realtà nazionali, in questo spirito, dovranno garantire il finanziamento, nonché l’accesso e la protezione per questa parte del mondo, consapevoli della necessità di una maggiore collaborazione internazionale.

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