Frammenti di geoscienze: il buco dell’ozono sull’Antartide a novembre 2019
La riduzione stagionale della concentrazione di ozono nella stratosfera antartica, ovvero la formazione del buco dell’ozono, avviene ogni anno a causa di complessi processi fisici e chimici. Durante la stagione primaverile dell’emisfero meridionale (agosto – ottobre) l’assottigliamento dello strato di ozono sopra l’Antartide si inizia a vedere verso meta’ Agosto, raggiunge l’estensione e l’intensita’ massima intorno a metà ottobre e scompare intorno ad inizio dicembre, quando i livelli di ozono tornano alla normalità.
E’ del mese di novembre 2019 la comunicazione da parte degli esperti del Copernicus atmosphere monitoring service (Cams) che il buco dell’ozono quest’anno si sia chiuso già agli inizi di novembre risultando inoltre uno dei più piccoli mai registrati dalla metà degli anni ’80 ad oggi. E’ questo un comportamento molto inusuale e potrebbe far pensare che la scomparsa definitiva del “buco” prevista per il 2060 stia avvenendo invece in tempi ben piu’ brevi. Attenzione a non trarre conclusioni affrettate! Nonostante il protocollo di Montreal del 1987 (con i suoi successivi emendamenti) abbia portato alla mitigazione del fenomeno imponendo una forte riduzione nella produzione ed utilizzo dei clorofluorocarburi (CFC), l’andamento del buco di ozono di quest’anno e’ frutto di particolari condizioni atmosferiche e non e’ indicativo del comportamento che l’ozono avra’ nel lungo periodo. Per capire se davvero qualcosa di inaspettato bolla in pentola e se l’ozono abbia in serbo per noi una bella sorpresa bisognera’ continuare a monitorare la concentrazione dell’ozono in stratosfera per ancora molto tempo.
Un filmato della Nasa ci spiega il fenomeno