Il campo magnetico terrestre dà i numeri!
La denominazione delle piste aeroportuali in tutto il mondo è legata al campo magnetico terreste. Il numero dipinto sulla pista è infatti legato ai valori che la direzione magnetica rispetto al nord geografico assume in quel punto. Vediamo insieme come e perché.
di Laura Alfonsi e Domenico Di Mauro
Se vi capita di sorvolare sulle piste di atterraggio e decollo di qualsiasi aeroporto nel mondo, fate caso ai numeri stampigliati sull’asfalto all’inizio e alla fine della pista.
E’ un numero che ha a che fare con il campo magnetico terrestre e con lo strumento principe per il suo rilevamento, la bussola, di cui ogni velivolo è dotato. Questo ci ricorda, ancora una volta, l’importanza che il campo magnetico del nostro pianeta ha nella navigazione aerea (e non solo).



Il numero, gigantesco e impresso in bianco affinché sia visto dai piloti in avvicinamento durante un volo aereo, rappresenta l’angolo (approssimato alla decina) fra la direzione magnetica dell’asse della pista e il nord geografico. Questa direzione, per semplificare, è quella che si legge su una bussola posizionata ad una estremità della pista e puntando lungo l’asse della pista stessa. Le due estremità di una pista avranno pertanto valori diametralmente opposti (ossia si differenzieranno per 180°).
La scelta di denominare le piste aeroportuali legandoli ai valori del campo magnetico terrestre è dettata dalla necessità di semplificare il lavoro dei piloti che, fra i tanti sofisticati strumenti di bordo, possono pur sempre utilizzare la bussola in tutte le fasi del volo sulla pista, avendo due riferimenti guida: i numeri all’inizio delle piste, in entrambe le estremità (alla pista ci si può avvicinare da entrambi i versi), sono gli stessi valori che deve leggere sulla bussola di bordo, quando l’aereo è allineato alla pista.
La differenza tra la direzione magnetica e la direzione del nord geografico è un fatto inevitabile: l’asse di rotazione della Terra, che determina i due poli geografici e l’asse del dipolo geomagnetico a cui si approssima quello relativo al campo magnetico, non coincidono. Pertanto, in ogni punto sulla superficie terrestre si può misurare la loro differenza angolare, nota come declinazione magnetica.
Alle medie latitudini questo angolo è piccolo: in Italia il suo valor medio non supera i 3°. Alle alte latitudini la declinazione magnetica può essere un angolo notevole in estensione e i numeri stampigliati sulle piste incorporano questa differenza.
C’è di più. La declinazione magnetica cambia nel tempo, perché muta nel tempo la geometria del campo magnetico terrestre come riflesso dei meccanismi dinamici che generano il campo stesso. Vi è ad esempio la variazione secolare (che avviene lentamente, come si intuisce dal suo nome) che determina anche la lenta migrazione verso ovest del meridiano geomagnetico 0 (quello che unisce i due poli geomagnetici).
Il meridiano geografico 0 invece, quello che passa per Greenwich unendo idealmente i due poli geografici, è sempre fisso.
Questo fatto comporta una variazione (lenta ma inesorabile) nei valori della direzione magnetica in ogni luogo della Terra, compreso quello in cui sorgono le piste aeroportuali. Ma è una condizione che anche i naviganti per mare conoscono bene, come è chiaramente indicato sulle carte nautiche. Tutte le carte nautiche infatti riportano sempre il valore della declinazione magnetica e della sua variazione negli anni per quella parte di mare che rappresentano. Sono valori indispensabili per una corretta pianificazione della rotta.

Anche i numeri stampigliati sulle piste, dunque, necessitano aggiornamenti. E’ quanto accaduto qualche anno fa all’aeroporto internazionale di Tampa (in Florida, USA): nel 2010 hanno ritinteggiato il numero della pista 36 L in 1 L, come mostrato nelle prossime due fotografie.


In copertina: Mike Kelley, https://www.mpkelley.com/projects/