Frammenti di geologia urbana: il Calcare a Lithiotis di Palazzo Gravina, a Napoli

di Leonardo Sagnotti

Salendo i gradini che conducono ai piani superiori di Palazzo Gravina, sede del dipartimento di Architettura dell’Università Federico II a Napoli, può capitare di soffermarsi con lo sguardo sulle pietre di rivestimento della scalinata e notare la pietra scura su cui spiccano una miriade di “figure” bianche dalle forme peculiari.

Si tratta di sezioni di “Calcare a Lithiotis”, una roccia sedimentaria dell’Appennino di colore scuro e ricchissima di gusci di grandi bivalvi, organismi affini alle moderne ostriche, che vivevano infossati nel sedimento, forse crescendo in posizione leggermente inclinata rispetto la verticale. Spiccano sulla roccia come forme bianche. 

Il Calcare a Lithiotis è databile a circa 180 milioni di anni fa (Toarciano, Giurassico inferiore). A quel tempo la penisola italiana non esisteva e l’area dell’odierno Appennino era caratterizzata da un ambiente marino tropicale simile alle moderne Bahamas. 

Si trattava dunque di un ambiente marino caratterizzato da piattaforme carbonatiche, aree emerse con un modesto rilievo topografico e da un’elevata produzione di materiale carbonatico autoctono prevalentemente derivato dall’accumulo dei gusci di organismi a scheletro calcareo (molluschi, nel caso specifico) o dalla precipitazione di carbonato di calcio (il componente principale del calcare) indotta dall’attività di organismi viventi.

Il Calcare a Lithiotis si è formato negli ambienti lagunari più o meno protetti di queste antiche piattaforme carbonatiche. Qui questi organismi vivevano con comportamento gregario e proliferavano in maniera esplosiva, costituendo dei corpi sedimentari di forma lenticolare spessi anche molti metri. Questi organismi così abbondanti negli ambienti marini tropicali si sono estinti bruscamente nel Giurassico inferiore, molto probabilmente a causa delle mutate condizioni ambientali legate a eventi di anossia, acidificazione oceanica e riscaldamento globale.


Foto di L.  Sagnotti

 

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