Lo Sputnik 1, primo satellite artificiale mandato in orbita intorno alla Terra, bruciò il 4 gennaio 1958 mentre rientrava nell’atmosfera terrestre, dopo tre mesi dal lancio.
Infatti il lancio dal cosmodromo di Bajkonur dall’Unione Sovietica, oggi Kazakistan, avvenne il 4 ottobre 1957, nell’anno geofisico internazionale. Dopo appena tre settimane le batterie erano già esauste. Nonostante tutto il satellite continuò a orbitare per altri due mesi prima di rientrare nell’atmosfera terrestre.
Lo Sputnik 1 era equipaggiato con quattro antenne radio esterne per trasmettere gli impulsi. In tal modo il suo segnale radio era facilmente rilevabile anche dai radioamatori. La missione portò molte nuove informazioni ed inediti sviluppi in diversi ambiti scientifici.
Ad esempio è stato possibile dedurre la densità dell’atmosfera superiore della Terra, considerando le informazioni legate all’attrito incontrato dal satellite durante il suo moto orbitale.
L’analisi della propagazione dei suoi segnali radio ha fornito invece importanti dati sulla ionosfera. Infatti l’orbita dello Sputnik 1 era posta proprio all’interno della ionosfera terrestre.
a cura di Ingrid Hunstad