Ocean Decade, il programma UNESCO per conoscere e tutelare il futuro degli oceani

L’ 8 Giugno, Giornata Mondiale degli Oceani,  ha riacceso l’attenzione globale sul loro stato di salute, sempre più minacciato. Nel 2021 debutterà l’Ocean Decade, il programma decennale delle Nazioni Unite per tutelare gli oceani e promuoverne la sostenibilità.

di Giulia Francisconi, Franco Foresta Martin, Simona Simoncelli

Visto dallo spazio il nostro pianeta ha l’aspetto di un’enorme sfera di acqua punteggiata dalle terre: circa il 71% della sua superficie è ricoperto da oceani e mari, mentre alle terre emerse spetta un modesto 29%. 

Si è spesso ripetuto che se gli antichi fossero stati consapevoli della preponderanza degli oceani terrestri e della loro unicità nel sistema solare, avrebbero chiamato il nostro pianeta Oceano o Acqua, piuttosto che Terra. Ma l’importanza degli oceani per i viventi e per il futuro della nostra civiltà va ben oltre una questione di proporzioni fisiche. Mano a mano che si espande la specie umana sulla Terra è sempre più evidente la sua dipendenza dalle risorse e dallo stato di salute dell’ambiente marino. 

Questa consapevolezza ha indotto le Nazioni Unite a varare un nuovo programma di tutela e valorizzazione degli oceani. Nel 2017, su iniziativa della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO, è stato istituito l’Ocean Decade, un piano di durata decennale (2021-2030) dedicato alle scienze marine, alla protezione degli oceani e allo sviluppo socio-economico in armonia con gli equilibri ambientali.

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Immagine adattata da The United Nations Decade of Ocean Science, Frontiers of International Ocean Governance, CMCC, Foresight.

Sono molteplici i settori in rapida crescita: la pesca, i trasporti, il turismo, le biotecnologie, la produzione di energia e l’esplorazione delle risorse che si trovano nei fondali. Tutte queste attività, purtroppo, sono fonte di enormi stress per gli ecosistemi marini. 

I cambiamenti climatici, l’inquinamento e l’acidificazione degli oceani comportano la perdita di biodiversità e il degrado degli habitat acquatici e costieri. Il progressivo depauperamento degli oceani sta mettendo a rischio sia gli equilibri fisiologici della Terra sia l’economia globale. 

L’Ocean Decade vuole coinvolgere la comunità scientifica, i politici, gli industriali e la società civile nell’individuare risposte efficaci ed urgenti che si traducano in un cambiamento reale. Pertanto è fondamentale comprendere meglio la biologia degli oceani e il loro funzionamento, generando nuove conoscenze scientifiche, dati e informazioni affinché chi governa e investe possa implementare politiche sostenibili, preservare e ripristinare gli ecosistemi oceanici e salvaguardarli per le generazioni a venire.

A tal fine il piano promuoverà la cooperazione internazionale per sviluppare la ricerca scientifica e le tecnologie innovative, declinando programmi di ricerca che avranno obiettivi globali ma adattati a livello regionale. Le azioni promosse dall’Ocean Decade dovranno tradursi in una più profonda comprensione delle condizioni oceaniche attuali e future, prevendendone il mutamento e le ripercussioni sul benessere umano e sull’economia. Ciò comporterà la produzione di dati e informazioni sull’oceano, a cui tutte le nazioni avranno diritto di libero accesso.

Maggiori risorse dedicate alle scienze marine permetteranno di identificare, quantificare e ridurre le fonti di inquinamento, rimuovendo sostanze e materiali pericolosi, allo scopo di preservare un oceano sano in cui gli ecosistemi siano mappati e protetti. Minimizzando gli impatti negativi quali inquinamento, cambiamenti climatici e pesca fuori controllo sarà possibile mantenere un oceano sicuro, sostenibile e produttivo che garantirà cibo e mezzi di sussistenza all’intero pianeta, soprattutto alle popolazioni più povere che vivono sulle coste. 

Nei prossimi mesi sono in programma workshop regionali per identificare ulteriori priorità da perseguire. 

Le consultazioni andranno avanti fino al primo trimestre del 2020, assicurando a tutte le nazioni l’opportunità di esprimersi. Verranno trattati con particolare riguardo anche gli interessi delle regioni polari e dei mari marginali. A maggio del prossimo anno ci sarà una riunione di pianificazione globale, dove le conoscenze e le priorità regionali emerse confluiranno in un piano di attuazione internazionale che includerà un progetto scientifico, una strategia di comunicazione e un programma di mobilitazione delle risorse. Il piano verrà ufficialmente presentato al meeting di apertura dell’Ocean Decade in Germania, durante il primo trimestre del 2021.

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Crediti S. Simoncelli, INGV BO

Per approfondire l’argomento:

https://en.unesco.org/ocean-decade

http://www.unesco.org/new/en/natural-sciences/ioc-oceans/


In copertina l’immagine è la copertina del doc ufficiale;  The Science we Need for the Ocean We Want: The United Nations Decade of Ocean Science for Sustainable Development (2021-2030). Paris. 2019. 24 pp. (English) IOC Brochure 2018-7 (IOC/BRO/2018/7 Rev)Cover Image: © Shutterstock.com


Questo articolo è stato scritto nell’ambito della Convenzione INGV-Università di Padova per lo svolgimento di tirocini di formazione ed orientamento. Giulia Francisconi partecipa al Master in Comunicazione delle Scienze