Le renne e i cambiamenti climatici

Uno degli effetti dei cambiamenti climatici è la difficoltà di sopravvivenza delle renne in Artide. Può sembrare una curiosità, invece si tratta di un campanello di allarme da non sottovalutare.

Uno studio appena pubblicato da Bruce Forbes professore presso l’Università della Lapponia a Rovaniemi (Finlandia), sostiene che negli ultimi dieci anni si sono presentati due eventi particolari nel nord nella Siberia: nel 2006 sono morte 20mila renne e nel 2013 oltre 60mila. Entrambi gli eventi si sono verificati durante i mesi autunnali. In quegli anni il riscaldamento globale ha portato ad un innalzamento insolito delle temperature con abbondanti piogge e comportato l’inondazione di vaste aree della zona.

Il successivo rapido congelamento ha trasformato l’abbondante acqua in ghiaccio di spessore pari a quello di una lastra di alcune decine di centimetri. Le renne con gli zoccoli si sono trovate nell’impossibilità di rompere le lastre, che normalmente hanno lo spessore di pochi centimetri, per poter mangiare erba e licheni nascosti sotto il ghiaccio. Così, pian piano, tra carestia e fame le mandrie sono morte.
L’evento, naturalmente potrebbe ripetersi. E’ un campanello d’allarme da non prendere alla leggera.